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Il crowdfunding immobiliare nell’Unione Europea
A livello UE, il Real Estate Crowdfunding (RECF) ha raccolto circa 9,8 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi di euro solo nel 2022.
I mercati più grandi sono Francia (con oltre 1,3 miliardi di euro raccolti nel 2022), Germania (con un balzo di 629 milioni di euro) ed Estonia (210 milioni di euro). L’Italia si conferma anche quest’anno al quarto posto.
La maggior parte dei finanziamenti (87,9%) è stata dedicata a progetti residenziali e, nel complesso, è stato riscontrato che le preferenze degli investitori europei ricadono sugli insediamenti urbani (58%) e sulle nuove costruzioni (64%), piuttosto che sulle ristrutturazioni.
Rispetto al campione complessivo di 79 piattaforme censite, concentrando l’analisi sui 25 portali che hanno raccolto i dati più significativi emerge che la tedesca Exporo è sempre in testa alla classifica, con una raccolta complessiva che supera il miliardo di euro e che solo una italiana la piattaforma Walliance è presente in classifica al 22° posto.
A seconda delle opportunità concesse dalla normativa di ciascun Paese, alcune piattaforme RECF hanno progressivamente adattato la propria offerta di servizi, sviluppando un mercato secondario: i propri mercati, attraverso i quali gli utenti possono vendere e/o acquistare le azioni e/o i prestiti sottoscritti durante il progetto campagna di finanziamento. I nuovi regolamenti ECSP consentono alle piattaforme dell’UE di pubblicare una “bacheca” di annunci di acquisto o vendita.
Il crowdfunding immobiliare in Italia
In Italia il fenomeno del crowdfunding immobiliare è più recente che nel resto d’Europa, ma la crescita del mercato continua senza sosta, anche e soprattutto nel 2022.
Le piattaforme specializzate nel settore immobiliare sono salite a 28, di cui 11 azionarie e ben 17 piattaforme di prestito. La ricerca ha individuato – alla data del 30/06/2023 – 1.113 campagne chiuse con successo, che hanno raccolto 434,92 milioni di euro.
Negli ultimi 12 mesi (luglio 2022 – giugno 2023), sono state registrate esattamente 500 campagne (di cui 27 equity e tutte le altre prestiti), raccogliendo 172,55 milioni di euro, in aumento del 35% rispetto al periodo precedente.
Consolidata la quota di mercato delle ristrutturazioni (87%) rispetto alle nuove costruzioni, che per il 67% sono localizzate in contesti urbani.
Da un punto di vista economico è interessante quanto la raccolta del crowdfunding incida sul budget totale dei progetti immobiliari.
Per i portali azionari, la raccolta rappresenta quasi sempre una frazione minoritaria del budget; il valore medio è del 28% e solo nel 4% dei casi la percentuale supera il 75%. Nel 50% dei progetti realizzati nell’ultimo anno questa cifra è addirittura inferiore al 20%.
Negli impieghi, invece, la percentuale tende ad essere più consistente, perché la dimensione del progetto è generalmente più contenuta: il valore medio è, infatti, del 46% e, nel 13% delle campagne, l’incidenza della raccolta supera 90%.
Prospettive di crescita
La situazione economica internazionale, con l’aumento dell’inflazione soprattutto sui costi dell’energia e delle materie prime (oltre alle difficoltà di approvvigionamento) e l’aumento dei tassi di interesse, non sembra aver frenato il crowdfunding immobiliare.
Gli investitori sembrano apprezzare la maggiore familiarità con l’ambiente immobiliare (più facile da comprendere rispetto ad altri progetti di crowdfunding) e le scadenze più basse.
In Italia l’obiettivo è raggiungere un importo cumulato di poco inferiore ai 600 milioni di euro, a seconda della velocità di autorizzazione delle piattaforme (al 01/08/2023 nessun portale italiano ha ottenuto il via libera dalle autorità nazionali)
