Alle 20.35 di ieri sera, gli italiani si sono ritrovati di fronte a un evento mediatico senza precedenti: il volto e la voce di Benito Mussolini, interpretato magistralmente da Luca Marinelli, sono apparsi a reti unificate su televisioni e radio. Per la prima volta nella storia della promozione televisiva in Italia, Sky ha scelto un’operazione di marketing audace per il lancio di M. Il figlio del secolo , la serie tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, diretta da Joe Wright e incentrata sulla nascita del fascismo.
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Benito Mussolini torna sugli schermi: un discorso alla nazione mai visto prima
La clip trasmessa a reti unificate rappresenta un momento cruciale della serie: la fondazione dei fasci di combattimento. Con un’intonazione sicura e carismatica, Marinelli/Mussolini pronuncia frasi come: «Noi che abbiamo spinto a calci il paese in guerra e l’abbiam condotto alla vittoria. Noi oggi fondiamo i fasci di combattimento per il futuro, l’avanguardia, la rivoluzione» . Ma è nel momento in cui rompe la quarta parete e si rivolge direttamente allo spettatore che il discorso assume una carica provocatoria: «Seguitemi, anche voi mi amerete. Anche voi diventerete fascisti» .
Questo dialogo diretto sfida apertamente il pubblico, creando una connessione inquietante ma intrigante con lo spettatore moderno. È un esempio perfetto di come la serie utilizza la figura di Benito Mussolini per esplorare il potere della propaganda e il carisma politico.
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La provocazione come strategia di marketing
L’impatto della mossa pubblicitaria è stato dirompente. Mai prima d’ora una serie aveva scelto una simile strategia per il suo debutto. La decisione di invadere simultaneamente i principali canali radiotelevisivi richiama l’abilità di Mussolini nell’utilizzare i mezzi di comunicazione per consolidare il consenso, creando un parallelo ironico ma efficace tra il personaggio storico e l’operazione di marketing.
Questa scelta si inserisce in un contesto di grande attesa per la serie. La produzione, firmata The Apartment (gruppo Fremantle), è stata accompagnata da mesi di anticipazioni, comprese le dichiarazioni di Luca Marinelli, che ha definito «doloroso» il processo di immedesimazione nel Duce.
Benito Mussolini divide l’opinione pubblica, oggi come ieri
La trasmissione a reti unificate ha generato un acceso dibattito. Da un lato, c’è chi applaude l’audacia di Sky nel proporre una campagna promozionale tanto provocatoria, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria storica attraverso i linguaggi contemporanei.
Dall’altro, alcuni spettatori hanno sollevato dubbi sull’opportunità di utilizzare un personaggio come Benito Mussolini per un’operazione di marketing di massa.
Il potere della comunicazione
Con il suo debutto spettacolare, M. Il figlio del secolo si pone come una delle produzioni più attese e discusse degli ultimi anni. La scelta di Sky di puntare su un’operazione così clamorosa dimostra non solo l’ambizione del progetto, ma anche la sua capacità di sfruttare al massimo il potere della comunicazione di massa.
Che si tratti di una strategia geniale o di una provocazione eccessiva, una cosa è certa: ieri sera, alle 20.35, tutti in Italia hanno ascoltato le parole di Benito Mussolini. E la storia, ancora una volta, è tornata a farsi sentire.