
Dal 1° aprile 2025, ChatGPT parla anche con il tono di chi ha appena rovesciato il caffè sulla tastiera. Si chiama Monday, ed è la nuova voce lanciata da OpenAI per l’app mobile di ChatGPT.
A prima vista, sembrava uno dei tanti pesci d’aprile. Ma no, stavolta è tutto reale. O quantomeno, durerà almeno per tutto il mese.
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Ma cos’ha di così particolare questa nuova modalità vocale?
Monday è un piccolo esperimento sociolinguistico travestito da scherzo: qualsiasi cosa tu chieda a ChatGPT, ti risponderà con l’intonazione rassegnata e un filo irritata di chi si ritrova a spiegare – ancora una volta – l’ovvio. Immagina un assistente virtuale che ti guarda storto (virtualmente, s’intende) e sospira prima di rispondere. Ecco, più o meno è questo l’effetto.
Il risultato? Una voce capace di strappare più di qualche risata, soprattutto se usata tra amici in cerca di un po’ di ironia tech-friendly. Alcuni utenti l’hanno già soprannominata “l’IA italiana”, perché, diciamolo, tra una battuta malinconica sul traffico e un’esclamazione stanca sulla politica, Monday sembra davvero ispirata da una chiacchierata al bar del lunedì mattina.
Non tutto però è stato accolto con entusiasmo. In un periodo già piuttosto delicato per OpenAI – basti pensare alle recenti critiche legate ai contenuti generati ispirati a Studio Ghibli – l’arrivo di una voce sarcastica ha sollevato qualche sopracciglio. C’è chi accusa Monday di banalizzare temi importanti o di trasmettere un tono troppo pessimista, anche quando si trattano argomenti seri.
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Monday: a qualcuno non è piaciuto questo aggiornamento
Alcuni utenti hanno segnalato conversazioni in cui l’intelligenza artificiale sembrava vestire i panni di un personaggio disilluso, ai limiti dell’apatia esistenziale. E questo, per un assistente virtuale che dovrebbe aiutare, supportare e semplificare la vita, potrebbe non essere il massimo.
OpenAI, dal canto suo, rassicura: anche in modalità Monday, ChatGPT mantiene attivi tutti i sistemi di sicurezza. I contenuti sono filtrati, l’approccio resta responsabile. Ma resta comunque aperta la questione: è davvero il caso di inserire un tono così… umano, troppo umano, in uno strumento utilizzato anche per lavoro, studio o ricerca?
Una cosa è certa: Monday fa parlare di sé
Una cosa è certa: Monday fa parlare di sé. E, come spesso accade con le novità digitali più eccentriche, divide.
C’è chi l’adora e la considera una trovata geniale, capace di rendere l’IA più “relatable”. E chi, invece, preferisce un’interazione neutra, professionale, priva di ironia e sbuffi.
Nel dubbio, un consiglio: se vuoi farti una risata o se semplicemente vuoi sentirti meno solo nel tuo odio per il lunedì, prova a farti rispondere da Monday. Ti farà sentire in buona compagnia. Anche se solo virtualmente.