Dal 1° gennaio 2025, il panorama professionale degli influencer e creator subirà una trasformazione epocale: entrerà infatti in vigore un nuovo Codice Ateco, pensato specificamente per queste categorie.
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Come cambia il panorama degli Influencer e creator
Con il codice 73.11.03 , si identifica un riconoscimento formale di queste attività come vere e proprie professioni economiche, disciplinate da normative fiscali e regolamentari precise. Infatti, influencer e creator non dovranno più adattarsi a codici generici, spesso poco rappresentativi delle loro competenze e modalità operative.
Fino a oggi, chi operava nel settore si trovava costretto a scegliere tra diverse classificazioni non specifiche, come:
- 73.11.02 (“Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”), utilizzato per le sponsorizzazioni;
- 73.11.01 (“Ideazione di campagne pubblicitarie”), più adatto a chi crea contenuti originali;
- 74.20.19 (“Altre attività di riprese fotografiche”) o 74.20.12 (“Riprese aeree nel campo della fotografia”), scelti dai creator con competenze fotografiche o legata alla produzione video. Tuttavia, queste opzioni risultavano insufficienti per descrivere in modo accurato le molteplici sfaccettature del lavoro degli influencer, che ora potranno operare con un inquadramento normativo più specifico e coerente.
Influencer e creator: cosa cambia con il Codice Ateco 73.11.03?
Dal 2025, chiunque decida di lavorare come influencer o content creator in modo professionale sarà tenuto ad aprire una partita IVA utilizzando il nuovo codice. Questo comporta una serie di adempimenti burocratici, tra cui:
- Iscrizione alla Camera di Commercio tramite la pratica ComUnica;
- Pagamenti iniziali , tra cui:
- 17,50 euro per l’imposta di bollo;
- 18 euro per i diritti di segreteria;
- Da 53 a 120 euro per il diritto camerale annuale.
- Registrazione presso l’ufficio Suap del Comune di riferimento, con un costo massimo di circa 200 euro.
Inoltre, sarà obbligatorio dotarsi di strumenti digitali essenziali, come una firma digitale e una PEC (Posta Elettronica Certificata), con spese annuali stimate intorno ai 35 euro.
Contributi previdenziali e regime fiscale
L’introduzione del nuovo codice comporta anche obblighi sul fronte previdenziale e fiscale. Gli influencer dovranno versare:
- Contributi fissi di 4.515,43 euro all’anno, indipendentemente dal fatturato;
- Contributo variabile sul reddito imponibile eccedente i 18.415 euro, con un’aliquota del 24,48%.
Dal punto di vista fiscale, chi adotta il regime forfettario potrà beneficiare di un’aliquota agevolata al 5% per i primi cinque anni, applicata al 78% del fatturato. In alternativa, il regime ordinario prevede un’aliquota progressiva dell’IRPEF, che varia dal 23% al 43% a seconda del reddito.
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Influencer e creator: lotta all’evasione fiscale
Questa regolamentazione mira anche a contrastare l’evasione fiscale, un problema significativo nel settore degli influencer. La Guardia di Finanza ha già scoperto casi di redditi non dichiarati, come quello eclatante di marzo 2024, in cui sono emersi 11 milioni di euro di compensi nascosti. Tra le pratiche elusive più comuni vi sono:
- Pagamenti in nero;
- Compensi sotto forma di prodotti o benefici non dichiarati (i cosiddetti accordi di baratto);
- Dichiarazioni di prestazioni gratuite non corrispondenti alla realtà.
Un passo importante per la Creator Economy
L’introduzione del codice Ateco 73.11.03 rappresenta un traguardo fondamentale per l’ecosistema economico italiano, riconoscendo il ruolo strategico della Creator Economy. Questa misura non solo rende più trasparente il settore, ma consente anche agli influencer di accedere a strumenti professionali più adeguati per la gestione delle proprie attività.
In definitiva, il nuovo Codice Ateco segna l’inizio di una nuova era per una professione che, pur essendo ormai centrale nel panorama economico e culturale, attendeva un adeguato riconoscimento normativo.