Sabato scorso, il primo ministro albanese Edi Rama ha annunciato che TikTok sarà bloccato nel Paese a partire dal prossimo anno.
La piattaforma è stata accusata di alimentare episodi di violenza e bullismo, in particolare tra i giovani. Una decisione che ha suscitato molte polemiche, provocando rabbia tra gli utenti e preoccupazione tra gli influencer, soprattutto tra coloro che temono che altre nazioni possano adottare misure simili.
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TikTok: le ragioni ufficiali e le ipotesi nascoste
Secondo il governo albanese, il blocco di TikTok è necessario per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione. Tuttavia, al di là delle dichiarazioni ufficiali, ci sono altre chiavi di lettura che meritano attenzione.
A nostro avviso, questa scelta potrebbe non essere del tutto scollegata dal contesto geopolitico attuale. Gli Stati Uniti, da tempo in attrito con le aziende tecnologiche asiatiche, hanno spinto più volte i loro alleati a prendere posizione contro piattaforme come TikTok.
Per alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, allinearsi a questa strategia potrebbe rappresentare un modo per ottenere concessioni economiche da Washington, come una riduzione dei dazi sulle esportazioni.
Inoltre, il blocco di TikTok potrebbe celare un interesse fiscale. Colpire i colossi digitali che generano enormi profitti ma pagano le tasse altrove è un tema caldo in Europa, e una mossa come questa potrebbe servire da segnale per favorire una maggiore redistribuzione delle risorse economiche.
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TikTok nel mirino: ipotesi di uno scenario europeo
Secondo la nostra visione, nei prossimi 18-24 mesi anche altri Paesi dell’Unione Europea, Italia inclusa, potrebbero seguire l’esempio dell’Albania. Questa ipotesi si basa su due principali ragioni:
- Riallineamento con gli interessi USA
Gli Stati Uniti, guidati da una politica protezionistica verso le aziende asiatiche, hanno più volte espresso perplessità su TikTok, accusandolo di raccogliere dati sensibili per conto del governo cinese. L’Europa, bloccando o limitando TikTok, potrebbe ottenere un vantaggio diplomatico nei rapporti con gli USA, come un allentamento dei dazi sulle esportazioni. - Tassazione dei colossi digitali
Con una mossa simile, le aziende europee potrebbero ridurre i finanziamenti a piattaforme che pagano le tasse altrove, incentivando invece un ecosistema digitale locale più controllabile e fiscalmente trasparente.
I possibili scenari futuri: dal nostro punto di vista
Se questa tendenza dovesse consolidarsi, TikTok potrebbe affrontare ulteriori ostacoli anche in altri Paesi europei. Tuttavia, ci sono tre scenari principali che immaginiamo come possibili risposte da parte di utenti e creator:
- Accesso tramite VPN: Una fetta significativa di creator e pubblico potrebbe continuare a utilizzare TikTok aggirando i blocchi tramite VPN, una soluzione già adottata in Paesi come l’India e il Pakistan.
- Trasferimento a Instagram e YouTube: I creator italiani, già ampiamente presenti su Instagram, potrebbero intensificare le loro attività su YouTube, una piattaforma che consente un maggiore approfondimento e monetizzazione diretta.
- Boom di Twitch: Il live streaming potrebbe rappresentare una nuova frontiera. Twitch, già popolare tra gamer e content creator, potrebbe espandersi ulteriormente, diventando una destinazione privilegiata per creator in cerca di interazioni in tempo reale e formati più dinamici.
Se Instagram è già affermato come uno spazio privilegiato per gli influencer, riteniamo che YouTube e Twitch potrebbero giocare un ruolo strategico in questa eventuale transizione.
YouTube offre una monetizzazione diretta, una varietà di formati e una stabilità che lo rendono una scelta solida per chi punta su contenuti di qualità e duraturi. Twitch, invece, potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento per contenuti live e interattivi.
Il suo aspetto comunitario potrebbe essere un fattore vincente, soprattutto per quei creator che desiderano mantenere un legame diretto con il proprio pubblico.
Gli influencer italiani: tra sfide e preparativi
Per gli influencer italiani, la potenziale chiusura di TikTok rappresenta un vero e proprio campo di battaglia. La piattaforma ha dato a molti creator la possibilità di emergere rapidamente, costruendo community altamente coinvolte.
Tuttavia, come recita la celebre locuzione latina, “si vis pacem, para bellum”—se vuoi la pace, prepara la guerra—i tempi di crisi richiedono strategia, preparazione e capacità di adattamento.
Tradizionalmente usata per affermare che essere armati e pronti è il miglior modo per garantire la pace, questa frase contiene un insegnamento profondo: chi impara a combattere è anche chi comprende meglio e apprezza maggiormente la pace.
Nel contesto della creator economy, questo significa che solo chi saprà diversificare i propri strumenti e rafforzare la propria presenza su altre piattaforme potrà navigare con successo le turbolenze future.
Se TikTok dovesse scomparire dal panorama digitale europeo, gli influencer italiani dovranno armarsi di creatività e lungimiranza per continuare a prosperare. Non si tratta solo di reagire al cambiamento, ma di prepararsi attivamente: consolidare il proprio pubblico su Instagram, creare contenuti di valore su YouTube ed esplorare nuove opportunità di live streaming su Twitch.
Chi saprà farlo non solo supererà la tempesta, ma avrà anche l’opportunità di costruire una base più solida e diversificata per il futuro. La pace nel mondo digitale non è mai garantita: è il frutto di una preparazione costante e di una capacità di adattamento senza sosta.
Si vis pacem, para “digital” bellum: prepararsi per sopravvivere
Per gli influencer italiani, il messaggio è chiaro: prepararsi oggi significa non solo proteggere ciò che si è costruito, ma anche cogliere l’opportunità di evolversi in un ecosistema sempre più competitivo.
In un mercato in cui la stabilità è l’eccezione e non la regola, “si vis pacem, para digital bellum” non è solo un motto, ma un consiglio pratico. Chi impara a combattere oggi nella guerra digitale, potrà godere della pace creativa di domani.
Se vuoi intraprendere o stai già intraprendendo la carriera di influencer per il tuo settore o per dare uno slancio alla tua attività, oppure se sei un’azienda che desidera comprendere meglio le dinamiche dell’influencer marketing, scrivici all’indirizzo consulenza@plutone.net con l’oggetto “Come sopravvivere senza TikTok?”. Saremo felici di aiutarti e darti una mano a navigare le tempestose acque dell’influencer marketing.
E ricorda: per chi aspira a continuare a prosperare, il messaggio è chiaro: caro mio influencer, “si vis pacem, para digital bellum”. Prepara le tue armi creative oggi per affrontare e vincere le battaglie del digitale di domani.