L’EMA delinea la strategia per l’utilizzo dell’IA nel settore farmaceutico
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Nuovo piano per integrare gli strumenti digitali nel settore sanitario. L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e la Rete dei direttori delle agenzie dei medicinali (HMA) hanno pubblicato un documento che stabilisce una strategia collaborativa e coordinata per massimizzare i benefici dell’intelligenza artificiale (AI) nel settore.

EMA: la strategia

Nello specifico, gli obiettivi del lavoro sono sfruttare le opportunità che la nuova rivoluzionaria applicazione avrà nell’ambito della produttività personale, dell’automazione di processi e sistemi, dell’aumento della conoscenza dei dati e di un processo decisionale più solido a vantaggio dell’azienda. salute pubblica.

Il rapporto sottolinea che le autorità nazionali scommettono sempre di più sulla lotta alle sfide legate all’integrazione di questi nuovi strumenti. Raccomanda infatti una strategia divisa in quattro punti che, oltre a riconoscere le opportunità che accompagnano la sua attuazione, sottolineano le sfide che comporterà per il settore.

Integrazione o no degli strumenti di intelligenza artificiale?

Il primo di questi è il supporto dell’IA nel ciclo di vita di un medicinale. In questa direzione, entrambe le organizzazioni sottolineano che i lavori sono già iniziati attraverso una consultazione pubblica che durerà fino alla fine dell’anno. Hanno infatti confermato che, entro il 2024, inizieranno i preparativi per sostenere l’implementazione della legge sull’IA all’interno dell’Unione Europea. Questo lavoro è condotto da un gruppo del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp).

Il secondo punto è finalizzato a facilitare lo sviluppo di una rete di collaborazione che mantenga il settore attento alle nuove tendenze che arrivano sul mercato. Per questo motivo, l’EMA ha previsto la creazione di un’area speciale di interesse sull’IA, che si tradurrà nella creazione di un forum che cercherà di facilitare lo scambio di conoscenze tra diversi attori legati alla salute.

La domanda successiva mira a riconoscere e comprendere i nuovi strumenti per garantire la massima efficienza, rafforzando sia la comprensione che il processo decisionale facilitati dai dati. Per quanto riguarda le nuove lingue, la relazione indica che la loro attuazione dovrà essere scaglionata e monitorata se si vuole garantirne la produttività finale.

Il piano, infine, evidenzia la necessità di sperimentare nuovi materiali per garantire l’acquisizione di nuove conoscenze, attraverso cicli che dureranno circa sei mesi. Dopo un primo processo di definizione, che stabilirà i principali framework da implementare, le diverse priorità saranno allineate in una serie di framework generali e si deciderà quali strumenti tecnici specifici adottare.

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