Relicta, la startup italiana che lotta contro l'inquinamento degli oceani
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Impegnata nella produzione di materiale bioplastico idrosolubile per il packaging, Relicta, guidata da Davide Sanna è la startup vincitrice di #SIOS23 Sardegna. Dal 2017, quando è nata all’interno del Contamination lab dell’Università di Sassari, si occupa di recuperare gli scarti della lavorazione del pesce per ottenere, attraverso una miscela, un film plastico, trasparente e inodore per l’imballaggio.

Il risultato finale è un materiale compostabile, biodegradabile e solubile in acqua che fornisce al mercato alternative rispettose dell’ambiente per ridurre l’inquinamento ambientale, in particolare l’inquinamento degli oceani.

Un premio inaspettato per Relicta

“La nostra è stata una vittoria del tutto inaspettata, i team finalisti erano tutti molto forti e non avremmo immaginato di vincere”, ha dichiarato Andrea Farina, cofondatore e CTO di Relicta.

“Penso che il fattore X che ci ha contraddistinto sia la vicinanza alla ricerca scientifica e al trasferimento tecnologico. Essendo, il nostro, un prodotto sviluppato in Università ha un alto potenziale di crescita. Questo riconoscimento ci rende non solo molto grati ed entusiasti, ma ci sprona anche a lavorare meglio e ad avere più stimoli”.

Obiettivi rotondi e futuri

Lo scorso dicembre Relicta ha chiuso un round di investimento da 500.000 euro guidato da Scientifica Venture Capital, Terra Next, l’acceleratore di startup della bioeconomia (parte della Rete Nazionale CDP), e Vertis SGR attraverso il fondo Venture 3 Technology Transfer. L’investimento sarà utilizzato per la convalida della tecnologia e il perfezionamento del prodotto. “Stiamo utilizzando i finanziamenti del round per costruire il primo impianto pilota di laboratorio per produrre la miscela standardizzata e la bobina direttamente su macchinari industriali”, ha affermato Andrea, “Avremo il prototipo standardizzato alla fine del 2023, pronto per essere testato su macchinari per l’imballaggio industriale.

L’obiettivo finale di Relicta è costruire un modello di business redditizio, scalabile e, allo stesso tempo, sostenibile. “Tra i nostri prossimi obiettivi c’è l’ottimizzazione del processo di produzione delle bobine entro il 2023 e l’apertura di un nuovo round di finanziamento per poter costruire l’impianto di produzione industriale”, afferma Andrea. “Attualmente siamo in contatto con un’azienda norvegese che vuole testare la nostra bioplastica nei loro prodotti. Il nostro è un materiale molto innovativo che potrebbe cambiare le modalità di utilizzo”.

Innovazione nella sostenibilità

Il potenziale innovativo di Relicta apre nuove modalità di smaltimento e un nuovo modo di guardare alle bioplastiche che attualmente si concentra sull’imballaggio ma dà valore aggiunto ai prodotti dell’azienda che beneficeranno dei suoi rifiuti.

“La nostra plastica trasparente idrosolubile si solubilizza in acqua fredda in 20 giorni in acqua calda istantaneamente a 50 gradi, e il consumatore può smaltirla autonomamente all’interno della casa”, conclude il CTO. “Grazie a una serie di fondi stanziati dalla Regione Sardegna, siamo già riusciti ad andare in Silicon Valley, ma potremmo anche partire da qui, dalla nostra regione, per espanderci sui mercati internazionali. La storia di Relicta deve ancora essere scritta.

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Redazione Plutone.net

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