Il mercato delle Smart Cities in Italia cresce, i progetti proliferano e i comuni italiani cominciano a raccoglierne i frutti.
Tuttavia, manca ancora una strategia strutturata per l’integrazione dei diversi verticali legati alle Smart Cities, e allo sfruttamento dei dati non sono ancora abbinate competenze dedicate e collaborazioni di valore tra Pubblico e Privato.
Le Smart Cities
Attualmente il 56% della popolazione mondiale vive nelle città, una percentuale in costante crescita. Si prevede che entro il 2050 la popolazione urbana rappresenterà il 66% della popolazione mondiale. Le proiezioni indicano che la popolazione mondiale potrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di individui entro il 2050 nonostante le previsioni di un rallentamento della crescita demografica.
Questa crescita demografica porterà ad un aumento significativo della popolazione urbana, con un aumento stimato di circa 2,5 miliardi di persone, principalmente in Asia e Africa. In questo contesto, le Smart Cities e l’adozione di tecnologie innovative possono svolgere un ruolo cruciale nel garantire una gestione efficiente delle risorse e nel migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Quanto consumano le nostre città?
Concentrarsi sui numeri aiuta a comprendere meglio l’ordine delle priorità e l’importanza di pensare alle città in ottica Smart. Secondo i dati 2018 della Banca Mondiale, il Rapporto Speciale del PCC sul riscaldamento globale e il Rapporto delle Nazioni Unite, le città contemporanee producono il 75% dei rifiuti mondiali, l’80% dei gas serra mondiali e assorbono il 75% del consumo totale di energia.
Numeri che motivano investimenti e previsioni per rendere gli aggregati urbani più efficienti e meno inquinanti. Infatti, i dispositivi per le città intelligenti sono aumentati da 117 milioni nel 2018 a 399 milioni entro la fine di quest’anno. La proiezione per il 2025 vede oltre 500 milioni di dispositivi in tutto il mondo. Secondo il rapporto Smart Cities 2022 di MarketsandMarkets, il valore di beni e servizi ammonta attualmente a 577 milioni di dollari, ma si stima che supererà i 1 trilione di dollari entro il 2027.
In Europa possiamo contare su finanziamenti pubblici senza precedenti per promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree urbane. Basti pensare ai programmi UE come Horizon 2020 e Horizon Europe. Nel periodo 2014-2020, Horizon 2020 ha stanziato oltre 85 miliardi di euro per sostenere progetti di ricerca e innovazione, compresi quelli dedicati alle Smart Cities. Il nuovo progetto europeo, Horizon Europe, che copre il periodo 2021-2027, dispone di un budget ancora più ampio, pari a 100 miliardi di euro.
Tra i principali segmenti del mercato delle città intelligenti, un rapporto di Grand View Research stima che le infrastrutture intelligenti saranno il settore più redditizio, con un valore stimato di oltre 1 trilione di dollari entro il 2025. Allo stesso tempo, una ricerca di MarketsandMarkets indica che il Il settore della gestione del traffico varrà circa 400 miliardi di dollari entro il 2025.
Il mercato delle Smart Cities in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, gli investimenti in soluzioni ICT per le Smart Cities ammontavano a poco più di 800 milioni di euro nel 2022 e sono destinati a crescere fino a quasi 1,6 miliardi di euro nel 2027 secondo le stime dell’Osservatorio Smart Cities del Politecnico di Milano. Stanno arrivando più di 100 miliardi di euro attraverso i programmi europei, più 2,5 miliardi di euro per le città metropolitane nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNR).
Il 2022 è stato un buon anno caratterizzato da una crescita molto marcata, +23%, rispetto al 2021. La crescita è dovuta anche allo stanziamento dei primi fondi legati al PNRR. A pesare di più sono le applicazioni consolidate, come l’illuminazione pubblica (24%), la Smart Mobility (21%) e lo Smart Metering (i sistemi che consentono la lettura e la gestione remota dei contatori di elettricità, gas e acqua) lungo gli edifici intelligenti. (12%). Crescono anche le soluzioni legate all’energia (13%), come Smart Grid e comunità di energia rinnovabile, grazie proprio ai fondi del PNR.
Il 39% dei comuni sopra i 15.000 abitanti ha avviato almeno un progetto Smart City nel 2022. Il 21% se si considerano tutti i comuni italiani. E quasi tutti i comuni che hanno avviato progetti negli ultimi anni (89%) vogliono continuare a investire in nuove iniziative di smart city. Progetti destinati ad aumentare in futuro: il 41% dei Comuni, infatti, dichiara di voler investire in iniziative di Smart City nel prossimo triennio. L’anno scorso era il 33%.
In particolare, i Comuni si concentreranno sullo sviluppo di progetti di Smart Mobility, Smart Building e analisi dei dati legati al turismo, alla mobilità e agli eventi in città, tutti ambiti con un grande potenziale per lo sviluppo di soluzioni connesse e integrate.
PNRR: la possibile svolta?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una grande opportunità per sviluppare progetti Smart nelle città e nel territorio italiano. Secondo la stima dell’Osservatorio i finanziamenti dedicati alle smart city superano i 17 miliardi di euro; L’82% dei Comuni sta pianificando investimenti finanziati con fondi PNRR, puntando su digitalizzazione, sostenibilità e inclusione.
Di questi 17 miliardi di euro, 2,9 miliardi di euro rientrano nella Missione 1, che riguarda la digitalizzazione della pubblica amministrazione, all’interno della quale si collocano diversi interventi che abilitano la Smart City.
In termini di finanziamenti, gran parte del potenziale “intelligente” del PNR deriva dalla Missione 2, relativa alla Rivoluzione Verde e alla Transizione Ecologica, in cui 10,7 miliardi di euro sono stanziati per soluzioni volte ad aumentare l’efficienza energetica e la sostenibilità in Smart Land. Tra questi spiccano gli interventi per il monitoraggio integrato del territorio, la riduzione del rischio idrogeologico e la creazione di comunità energetiche, soprattutto nei centri urbani con meno di 5.000 abitanti.
La Missione 5 prevede finanziamenti ad hoc per le città: 2,5 miliardi di euro sono destinati ai Piani Urbani Integrati. Un intervento che mira a migliorare le periferie di 14 Città Metropolitane, creando nuovi servizi per i cittadini e digitalizzando le infrastrutture per trasformare le aree più vulnerabili in realtà smart e sostenibili. Infine, un miliardo di euro sarà destinato a progetti di rigenerazione urbana.