X (alias Twitter) è stato sorpreso a limitare concorrenti e servizi di notizie
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Se di recente pensavi che le tue connessioni da X, il sito precedentemente noto come Twitter, a Facebook, Instagram, Bluesky, Substack e altri siti fossero un po’ lente, non era la tua immaginazione. Il Washington Post ha scoperto che il Social Network ritardava di 5 secondi il collegamento a questi siti.

Cinque secondi sono un’eternità su Internet. 

Un battito di ciglia, 400 millisecondi per i tecnici, è sufficiente per infastidire la maggior parte degli utenti. Secondo Hobo SEO Consultancy, solo un ritardo di due secondi nel tempo di caricamento è sufficiente perché l’87% degli utenti abbandoni un collegamento.

Ciò che X ha fatto a questi siti è stato veleno per gli affari. Come ha scritto Sander van Surksum, consulente per le prestazioni Web di Iron/Out , “Per le aziende, tali rallentamenti intenzionali possono portare a un disastro. In un panorama digitale in cui ogni secondo conta, una piattaforma influente come ‘X’ che tiene le redini dell’accesso degli utenti può cambiare drasticamente il web traffico e, di conseguenza, ricavi”.

X lo ha fatto implementando un rallentamento nel suo servizio di accorciamento dei collegamenti, t.co.

Ogni volta che fai clic su un collegamento su X, viene prima elaborato da t.co. Come la maggior parte dei servizi di accorciamento dei link, t.co. viene utilizzato, normalmente, per semplificare la gestione del traffico Internet e per tracciarti attraverso il Web. 

Ora sappiamo che un sito come X può utilizzarlo anche per rallentare il traffico verso un sito Web mirato. Per quanto ne so, nessun social network l’ha mai fatto prima. 

Sembra che X lo facesse da settimane con alcuni siti.

Alla domanda su questi rapporti, X ha risposto con un’emoji di cacca. Lo stesso Elon Musk non ha risposto a nessuna domanda, né ha menzionato nulla sui ritardi su Twitter. 

Tuttavia, sappiamo che i siti soggetti a questi ritardi di limitazione erano gli stessi siti che Musk ha ridicolizzato o attaccato di recente. Molti di questi siti sono, o sono stati, clienti. 

Dopo che il Washington Post ha reso pubblici questi ritardi, i siti sono tornati a connettersi a velocità normali.  

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Redazione Plutone.net

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